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la tristezza si è impossessata 
di ogni angolo della casa
                      i muri piangono 
la Venere del quadro 
      ha l'aria malinconica
il divano non è più accogliente
e i libri affastellati sulla libreria
gracidano 
come rane sull'orlo dei fossi
perfino i ragni che mi tenevano 
compagnia se ne sono andati... 
                        per andar dove? 
dal pavimento sale uno strano 
lamento: i passi della tua 
assenza fanno troppo rumore
 
poesia tratta dalla raccolta  Le regole del controdolore (nanita)

 Alessandra Ponticelli Conti - 22/02/2016 17:24:00 [ leggi altri commenti di Alessandra Ponticelli Conti » ]

Molto bella,complimenti!

 Valentina Meloni - 17/01/2016 20:16:00 [ leggi altri commenti di Valentina Meloni » ]

Cristina fammi dire che hai colto in pieno una parte del mio carattere che cerca costantemente di esorcizzare il dolore. Prendo a prestito una citazione di Palazzaschi del suo manifesto futurista "Il controdolore" in cui scrive :"Maggior quantità di riso un uomo riuscirà a scoprire dentro il dolore, più egli sarà un uomo profondo." Di questa frase vorrei farne un mantra ma non è facile, neppure con la poesia, arrivare a tali risultati!Ti ringrazio di cuore per come hai dato vita alla parte ironica di me.

 Cristina Bizzarri - 17/01/2016 19:38:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

E anch’io allora, Valentina, vivo la tua poesia, in questo mio istante di lettura che si apre fino a te, fino a chi legge. Come si trasformano continuamente le cose, la realtà, a seconda di quello che sentiamo, soffriamo, gioiamo. E con quanta grazia, sottile ironica malinconia lo dici qui. Ma, anche, sapendo sorridere. Molto bella.

 Valentina Meloni - 17/01/2016 19:30:00 [ leggi altri commenti di Valentina Meloni » ]

Grazie Alberto la tua interpretazione è preziosa e mi piace molto. C’è un bellissimo testo di Francesca Taibbi che spiega bene un concetto di "continuazione" della poesia a cui tengo molto. Scrive così :"In poesia, la monodia espressiva autorale, la singola voce del poeta, che è l’unica che si intravede nei caratteri graficamente ordinati del testo scritto, in realtà diviene espressione del policromo pensiero sociale che sorge dall’innesto, su e nel pensiero dell’autore, e dei suoi “non detti”, del sentire e del vissuto del “fruitore” che diviene una sorta di secondo autore. Se tale processo viene ripetuto per tutti i lettori-coautori che si accostano al testo poetico, ecco che il testo si arricchisce di nuove e sempre più vive, poiché diacronicamente più vicine alla realtà del momento, interpretazioni, facendo rivivere non di una sola, ma di migliaia di vite il testo poetico: migliaia di rinascite per migliaia di lettori. Chiunque si accosti ad una poesia, ne darà una sua interpretazione personale, che non è più o meno corretta di quella dell’autore, ma ne è la rinascita speculare e al contempo la naturale prosecuzione."

Il significato di ciò che ho scritto in questa poesia si è arricchito delle tue suggestioni e dei significati che hai saputo trovare nel non detto.La poesia diventa un dialogo costruttivo e questo tuo commento lo ha evidenziato davvero bene !

 Alberto Becca - 17/01/2016 19:07:00 [ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]

il testo potrebbe sembrare una apoteosi della solitudine, del vuoto, della non presenza, invece tra le righe leggo, intravedo barlumi di speranza, di nuovi passi in aarivo, di libri aperti, di voci, suoni, persone... l’ impressione è di un limbo, una trepida attesa di qualcosa o qualcuno che sta per arrivare, che incombe... in ogni caso è una poesia estremamente realistica, di suggestione e di grande pregio

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